La Paella: la storia, le curiosità sul piatto spagnolo per eccellenza. Con RICETTA

Quella della Paella è una ricetta tradizionale attribuita normalmente ai popoli spagnoli e dunque estremamente presente anche nella cultura di posti coloniali, come in tutte le Isole Canarie e in particolar modo nell’’isola di Tenerife.

La Paella di Tenerife, piatto a base di riso zafferano e frutti di mare condito nelle maniere più disparate e preparato e servito per l’appunto all’interno della “paella”, un padellone basso e ampio, è il piatto per eccellenza della cucina spagnola.

Secondo la tradizione la Paella sarebbe nata, in principio, nella città di Valencia. Tuttavia oggi è il piatto più comune della Spagna e viene cucinato con maestria in varie località del territorio spagnolo. Ogni cultura e tradizione locale arricchisce la ricetta di base di qualche piccolo dettaglio, personalizzandola.

Ma che cos’è la Paella?

La Paella spagnola preparata anche a Tenerife è un piatto dal sapore molto marcato a base di riso e zafferano, che solitamente viene arricchito da un mix composto da frutti di mare. Come già accennato, ogni famiglia o paese/città ha una propria versione “personale” della Paella, che magari non si discosta di molto da quella originaria ma che ne differisce per alcune piccole caratteristiche marginali.

Prerogativa di una buona Paella è comunque la cottura, che deve avvenire all’interno di una padella dal fondo di 5/ 10 cm al massimo. Il tegame deve essere di ferro e deve presentare due piccoli manici laterali, che lo rendano semplice da trasportare in tavola una volta ultimata la cottura. La Paella per eccellenza, infatti, va servita direttamente all’interno del proprio tegame. I commensali dovrebbero attingere ad esso per prelevare autonomamente la quantità di riso desiderata e trasferirla nel proprio piatto personale.

La padella tradizionale per cuocere la Paella è molto comune in Spagna e può essere reperita praticamente ovunque, dai negozi specializzati in casalinghi alle bancarelle e i mercatini. Acquistarla, anche durante i propri viaggi, può rappresentare un valido modo per portarsi a casa un pezzettino di terra iberica e replicare lo strepitoso piatto con i mezzi e le materie prime a propria disposizione, una volta rientrati nella propria patria.

Il tegame per la cottura della Paella presenta due manici opposti laterali che consentono non soltanto il trasporto ma anche il più semplice sostegno del peso della pietanza. Di solito va acquistato in base al diametro, che è discriminante del numero di porzioni che lo stesso è in grado di contenere. Un tegame da 20cm è perfetto per una persona, uno da 30cm per 3 commensali e uno da 50cm per circa 12.

La storia della Paella.

La storia della Paella affonda le sue radici nel lontano XVI secolo. La pietanza, il cui nome deriva dal latino e vuol dire per l’appunto “padella”, per indicare il caratteristico tegame nel quale andrebbe cotta, è nata a Valencia ed aveva come obiettivo quello di consentire ai valenciani di utilizzare tutti i prodotti per loro semplici da reperire, come verdure, polli e riso proveniente dall’Albufera. L’Albufera, vicinissima a Valencia, è una laguna ricca di risaie che già all’epoca produceva ingenti quantità di riso ogni anno, di ottima qualità e a bassissimo costo, giacché spesso coltivato dai valenciani stessi.

La Paella esiste infatti in due varianti principali: quella valenciana e quella de mariscos, dalla nascita più recente, preparata su tutto il territorio spagnolo e maggiormente apprezzata dai turisti. La Paella de mariscos è anche la Paella di Tenerife, e possiamo definirla come una variante “delle coste” alla classica Paella contadina.

La Paella valenciana è a base di riso, carni bianche come pollo e coniglio, fagiolini (nella variante lunga e piatta), pomodori in salsa, peperoni e fagioli. Ai tempi della sua nascita voleva essere un piatto unico da poter portare nei campi per sfamare i contadini servendogli tutto il necessario per portare avanti la giornata.

La Paella de mariscos presenta invece al suo interno un mix di frutti di mare, come cozze, calamari, seppioline e vongole. E’ priva di pomodoro e viene insaporita da mix di spezie tra le quali regna ovviamente sovrano lo zafferano, che gli conferisce la particolare colorazione rossastra.

Paella tradizionale: LA RICETTA per 4 persone

La Paella tradizionale va consumata rigorosamente a pranzo (mai a cena!) ed è un piatto tipico della domenica. Oggi è possibile trovarla in qualsiasi locale ed a qualsiasi ora, ma occhio perché ordinarla la sera potrebbe portare con sé il rischio di trovarsi di fronte alla Paella del pranzo, riscaldata con maestria.

Ecco la RICETTA della Paella (de mariscos) per prepararla anche in casa:

Ingredienti

• 300 gr di riso
• 8 gamberoni (2 a testa)
• 200g di cozze
• 200g di gamberi
• 1 seppia, 1 calamaro, 1 totano
• 200g di seppioline
• 1 peperone rosso, 1 cipolla, 200g di fagiolini e 300g di passata di pomodoro freschissima
• 1 bustina di zafferano + mix di spezie per paella (oppure 1 cucchiaino di pimento dolce e 1 di pimento piccante)
• 4 cucchiai di olio evo
• Sale q.b.

Procedimento:

• Preparare un brodo di pesce e rosolare i gamberoni nel tegame assieme all’olio;

• Una volta pronti i gamberoni, metterli da parte (serviranno come decorazione). Nel frattempo pulire e sgusciare i gamberi e aggiungere le teste e i gusci al brodo in cottura, per insaporirlo;

• Tagliare tutti i molluschi a striscioline, salvo le seppioline che solitamente vengono aggiunte intere. Unirli al tegame nel quale è ancora rimasto il fondo di cottura dei gamberoni, a soffriggere insieme alla cipolla tritata finemente;

• Una volta che i molluschi saranno pronti, aprire un varco al centro della padella e versarvi la passata, i fagiolini lavati e spuntati e i peperoni tagliati a striscioline;

• Terminare la cottura aggiungendo il brodo, ben filtrato, e lasciandolo appassire per circa mezz’ora;

• Unire poi il riso e lo zafferano (lasciato sciogliere in un mezzo bicchiere d’acqua per circa 10 minuti). Coprire il tutto con un paio di mestoli di brodo e lasciar assorbire i liquidi fino ad ultimare la cottura del riso;

• Al termine della cottura del riso (pochi minuti prima) aggiungere le cozze e i gamberi.

Servire guarnendo con i gamberoni rosolati all’inizio. La paella dovrà risultare asciutta ma non stopposa. E’ perfetta quando sul fondo del tegame si forma una leggera crosticina.

La Paella a Tenerife.

Tenerife è un’isola ed è dunque attivissima dal punto di vista marittimo ed interessata dalla presenza di materie prime di altissima qualità provenienti dal mare stesso. Ecco perché, come è ovvio che sia, la Paella di Tenerife è la classica Paella de mariscos, quella tipica delle località costiere.

Abbiamo, non a caso, scelto di lasciarvi scritta proprio la ricetta di questa particolare versione a base di pescato fresco, così da potervi consentire di “portare un po’ di Tenerife a tavola” ogni qualvolta ne abbiate voglia.

Tenerife è un’isola indimenticabile e ricca di fascino… la sua cucina tradizionale non è di certo da meno!

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